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Il giorno della Memoria, ottant’anni dopo
Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale, celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell’Olocausto. È stato così designato dalla risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1° novembre 2005 durante la 42^ riunione plenaria. La risoluzione fu preceduta da una sessione speciale tenuta il 24 gennaio 2005 durante la quale l’Assemblea generale delle Nazioni Unite celebrò il sessantesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine della Shoah.
Si è stabilito di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 (ottant’anni fa) le truppe dell’Armata Rossa, impegnate nell’operazione Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.
I Lager nazisti, i campi di concentramento e le deportazioni rappresentano quanto di più deleterio – e funesto al tempo stesso – possa l’uomo aver perpetrato nei riguardi del genere umano al quale egli stesso appartiene.
E il giorno della Memoria, che ricorre nella giornata odierna, deve farci riflettere sempre e comunque, ogni volta che si accenna ad un qualche conflitto, soprattutto in questo particolare e delicato momento storico in cui due grandi focolai bellici (quello russo-ucraino da un lato e quello israelo-palestinese dall’altro) sono all’attenzione di tutto il mondo, per gli effetti e le conseguenze che ne potrebbero derivare, se non mitigati dalla logica ed il buon senso, non solo da parte dei soggetti in campo, ma di tutti gli uomini di buona volontà.
Ho personalmente avuto l’opportunità di visitare nella primavera del 2007 lo Yad Vashem (1), il Museo dell’Olocausto di Gerusalemme, durante il mio viaggio in Terra Santa con mia moglie.
Una visita che meritava proprio quel pomeriggio di riflessione.
Tante foto, documenti, lettere, indumenti di ogni tipo, ricostruzione fedele di campi di concentramento e di tradotte (treni) militari, libri, oggetti personali dei deportati, ecc.
Lo Yad Vashem è il memoriale dei sei milioni di ebrei deportati e uccisi dai nazisti.
Una cosa davvero toccante, che ti lascia dentro un senso di pietà e di impotenza al tempo stesso, ma che ti scatena anche sentimenti di rabbia per tutto quanto è potuto accadere.
Ogni anno allo Yad Vashem viene celebrata una cerimonia ufficiale nella quale lo Stato di Israele e il popolo ebraico si uniscono nella memoria delle vittime dell’Olocausto.
Un luogo sacro da visitare in silenzio e senza alcuna fretta per prendere consapevolezza di un dramma di immane portata.
Anche Poggio Imperiale annovera tra i suoi caduti nel Secondo Conflitto Mondiale i concittadini Ernesto Braccia, Nicola Verzino e Giuseppe Zangardi, morti nei LAGER nazisti e, più precisamente, nei campi di concentramento e di prigionia di Dachau, Gross Lubars e Kaiserslauter, in Germania (2).
“Nei campi di concentramento nazisti sono stati commessi crimini di incredibile efferatezza. Tali crimini non furono commessi solo contro il popolo ebraico e gli altri popoli e categorie oppressi, ma contro tutta l’umanità, segnando una sorta di punto di non ritorno nella Storia. L’umanità esige che ciò che è avvenuto non accada più, in nessun luogo e in nessun tempo. E’ di enorme importanza che le nuove e future generazioni facciano proprio questo insegnamento nel modo più vivo e partecipato possibile, stimolando il dibattito, le domande, i “perché” indispensabili per la comprensione di quei tragici eventi. Favorendo noi una riflessione vivace nei ragazzi, renderemo forse il servizio migliore a questo Giorno che, per essere vissuto nel modo più autentico, necessita di un pensiero non statico, non nozionistico. Occorre fornire alle nuove generazione gli strumenti, anche empirici, per riflettere su cosa l’umanità è stata in grado di fare, perché non accada mai più. Questo, forse, è il senso più vero del Giorno della Memoria, ed è un bene prezioso per tutti” (3).
(1) Il 21 ottobre 2008 ho pubblicato su questo mio stesso Sito https://www.paginedipoggio.com/?p=3131 un articolo dal titolo: “Yad Vashem il Museo dell’Olocausto: la didascalia contestata”.
(2) Il 7 febbraio 2010 ho pubblicato su questo mio stesso Sito https://www.paginedipoggio.com/?p=3088 l’articolo “Tre le vittime di Poggio Imperiale nei LAGER nazisti!”.
(3) Da “Il senso del Giorno della Memoria” di Renzo Gattegna, Presidente Unione Comunità Ebraiche Italiane, Sito internet: htpp://www.ucei.it/giornodella memoria.
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