8
Apr

Il grande bluff

(Il grande imbroglio)

Il “Liberation day” del 3 aprile scorso di Donald Trump, il nuovo (rinnovato) Presidente degli Stati Uniti d’America, che ha comportato una colossale “sparata” di dazi, a più non posso, dà l’idea di un vero e proprio “assalto alla diligenza”, nel ricordo dei vecchi film di cow boy di un tempo passato.

Una follia!

Vogliono negoziare la sostenibilità del debito pubblico americano e la svalutazione del dollaro per accaparrare risparmi stranieri (europei compresi) e attrarre negli Usa investimenti finalizzati alla reindustrializzazione generale.

“La paura sbarca a Wall Street, ma Lui gioca a golf”.

“Le Borse bruciano miliardi”.

“Un tonfo sui mercati con rari precedenti, con i listini europei che bruciano 890 miliardi e Wall Street che ne perde 2.000”.

Questi i titoli dei giornali di tutto il mondo.

Ma le Borse bruciano davvero i miliardi?

Come funzionano davvero i mercati finanziari?

L’espressione è spesso usata dai “media”, ma non è tecnicamente corretta; questo non significa però che non ci siano stati danni per gli investitori e per i risparmiatori.

Si tratta di un’espressione diffusa nel linguaggio dei “media” che evoca nella nostra mente una montagna di banconote ridotte in cenere senza la possibilità di essere più recuperate. In realtà non è così, dal punto di vista economico, infatti, si tratta di un’espressione che non ha un vero senso. I miliardi dei titoli, infatti, non sono “bruciati”, cioè non sono scomparsi: sono in realtà passati di mano perché nei mercati finanziari generalmente se qualcuno perde c’è sempre qualcuno che ci guadagna.

E qui casca l’asino!

Facciamo prima un necessario distinguo:

Il crollo delle Borse può dipendere da un caso fortuito o di forza maggiore, a seguito cioè di eventi imprevisti ed imprevedibili (guerre, pandemie, disastri, attentati del tipo di quello alle Torri gemelle, etc.), ovvero da situazioni di altra natura, anch’esse imprevedibili, ma non impossibili, ed a volte volutamente provocate ad arte!

Sicuramente la seconda casistica delle ipotesi enunciate risulterebbe assai più complicata per la sua realizzazione, nel solo immaginare la possibilità di elusione di tutti i sistemi di sicurezza e controllo esistenti al riguardo.

Tuttavia nulla è impossibile, soprattutto quando si hanno in mano le “leve del potere” e si attivano arbitrariamente prevaricazioni in barba all’ordine costituito delle cose, in nome di un presunto mandato popolare illimitato e senza confini.

Fantasia, si dirà; si è vero, semplicemente fantasia!

Tuttavia una spiegazione deve pur esserci in questi frangenti: il passaggio di mano dei miliardi “bruciati” c’è stato ed è tutt’ora in atto.

Nelle mai di chi sono finiti?

E chi ne è l’artefice?

Il “Liberation day” è stato voluto e non si tratta certamente di un caso fortuito o di forza maggiore; e chi ne aveva previsto gli effetti ha avuto anche tutto il tempo per mettere in salvo i propri investimenti, pronto poi a reinvestire sui titoli a ribasso.

Ai posteri l’ardua sentenza.


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