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L’incendio di Notre-Dame
Lo sgomento negli occhi di centinaia di parigini, i turisti impietriti davanti alla cattedrale di Notre-Dame, e tutti assieme che intonano l’Ave Maria mentre le fiamme devastano la chiesa; immagini in diretta televisiva, all’ora di cena, che non saranno dimenticate facilmente.
Un rogo di vaste dimensioni è divampato nella serata di ieri 15 aprile 2019, probabilmente dalle impalcature per il restauro della monumentale cattedrale parigina, un inferno di fuoco che in 77 minuti ha inghiottito una parte della storia di Parigi, della Francia, dell’Europa e del mondo intero.
Alle 19,50 il primo allarme, alle 20,07 il crollo del tetto della navata centrale, risalente al tredicesimo secolo, denominato “la foresta” per la folta presenza di parti in legno. E, secondo gli esperti, nel caso di copertura a capriata, in particolare, la struttura reticolare fa sì che le travature vengano attaccate dalle fiamme su tutti e quattro i lati, riducendo la sezione residua e aumentando notevolmente il rischio di crolli.
Le fiamme hanno infatti rapidamente divorato il tetto e provocato il crollo dell’ imponente guglia, ma le prime immagini documentano che la struttura principale è salva e, all’interno, la Croce e l’Altare centrale si sono miracolosamente salvati dalle fiamme.
L’applauso della folla ai pompieri che hanno consentito di tenere sotto controllo il fuoco, domandolo ed impedendo che si propagasse ulteriormente. E’ stato sconsigliato l’utilizzo di aerocisterne o elicotteri, ritenuto addirittura dannoso, sia per la presenza di vigili del fuoco all’interno della cattedrale, sia per la precaria situazione della struttura.
La causa dell’incendio è ancora sconosciuta, anche se i media francesi hanno riferito che potrebbe essere collegata ai lavori di ristrutturazione eseguiti nel punto più alto della chiesa. Intanto la Procura di Parigi ha fatto sapere di aver aperto un’inchiesta per “danneggiamento colposo tramite incendio”.
Notre-Dame, Patrimonio mondiale dell’Unesco, è il monumento più visitato della capitale francese (ogni anno 12 milioni di visitatori) dopo la Torre Eiffel e la seconda chiesa più visitata d’Europa dopo la Basilica di San Pietro di Roma.
La cattedrale incarna la nazione francese unita nel cattolicesimo e forse l’idea stessa di nazione, e tutto ciò è dimostrato dalle lacrime e le preghiere sui ponti, ma anche dalla rabbia dei parigini che chiedono a gran voce: “Devono rifarla com’era”. E pronta è stata la risposta del Presidente Macron, il quale ha assicurato che verrà ricostruita, perché non può morire un simbolo, una fede, una nazione.In tutto il mondo, questa mattina, la notizia è apparsa sugli organi di informazione e unanime è stato il dispiacere per quanto accaduto, attestato dai vari capi di stato e di governo alla Francia.
Sono stato più volte in Francia con la mia famiglia e Parigi, in particolare, è sempre stata una nostra meta gradita, con visita di rito alla cattedrale di Notre-Dame, l’ultima delle quali risale a due anni orsono, di passaggio per Mont-Saint-Michel in Normandia. Ma uno dei ricordi più belli risale al 2013, quando abbiamo avuto l’opportunità di assistere a Notre-Dame, la sera di sabato 14 dicembre, alla Messa prefestiva delle 18,30 (Del Tempo dell’Avvento e del Natale), preceduta alle 17,45 dai Vespri, impreziositi da solenni e soavi musiche e canti, e seguita da un concerto d’organo che ha avuto inizio, sempre in cattedrale, a partire dalle ore 20,00.
Come mio personale contributo di solidarietà, associandomi al profondo dispiacere per l’occorso, riporto qui di seguito l’articolo che ho pubblicato il 20 gennaio 2014 sul mio Sito/Blog http://www.paginedipoggio.com/?s=Notre+Dame+Parigi
Notre Dame de Paris, samedi 14 décembre 2013
[scritto il 20 gennaio 2014]
Ho avuto il piacere di assistere con mia moglie a Notre Dame di Parigi, la sera di Sabato 14 dicembre scorso, alla Santa Messa prefestiva delle 18,30 (Temps de L’Avent et de Noël 2013) celebrata dal Mgr Patrick Jacquin, chanoine et recteur-archiprête de la Cathédrale, preceduta alle 17,45 dai Vespri , “Les Vêpres”, a loro volta celebrati dallo chanoine Patrice Sicard, chapelain.
Due cerimonie religiose di suggestivo interesse in un contesto storico – architettonico di esclusiva bellezza, quale la Cattedrale di Notre Dame di Parigi, impreziosite da solenni quanto soavi musiche e canti.
Ed ancora più unico che raro è stato poi il concerto d’organo che ha avuto inizio, sempre in Cattedrale a partire dalle ore 20,00.
« Audition au Grand Orgue de Notre Dame de Paris »
Concertiste : Yuka Ishimaru /Japon
• Johann Sebastian Bach (1685 – 1750), Prélude et fugue en ut mineur
• Camille Saint Saens (1835 – 1921), Fantaisie en mi bémol majeur
• César Auguste Franck (1822 -1890), Priére
• Louis Vierne (1870 – 1937), Final de la Symphonie n° 1
Nella Cattedrale di Notre Dame di Parigi si trovano due organi a canne :
L’Organo Maggiore (in francese: Grand Orgue), situato sulla cantoria in controfacciata, con 132 registri distribuiti su cinque tastiere e pedaliera;
L’Organo del Coro (in francese: Orgue de Choeur), situato sulla sinistra del coro, con 30 registri distribuiti su due tastiere e pedaliera.
La Cattedrale di Notre Dame è il principale luogo di culto cattolico di Parigi, sede vescovile dell’Arcidiocesi di Parigi, il cui Arcivescovo metropolita è anche primate di Francia.
L’imponente monumento è ubicato nella parte orientale dell’Île de la Cité, proprio nel cuore della capitale francese, nella omonima piazza e rappresenta una delle costruzioni gotiche più celebri del mondo.