Libri scritti e pubblicati da Lorenzo Bove
Tarranòve
tra gli anni 40 e 60 del secolo scorso
Storie di guerra e di vita che continua
Edizioni Del Poggio
2021
Frammenti di antiche tradizioni e storia popolare
“Ka quille m’è ditte mammà”
Edizioni del Poggio 2019
IL CIBO in terra di Capitanata e nel Gargano
tra storia, popolo e territorio
“Tarranòve, pane e pemmedòre e arija bbòne”,
Edizioni del Poggio 2018
“Ddummànne a l’acquarùle se l’acqu’è fréscijche
Detti, motti, proverbi e modi di dire Tarnuìse”,
Edizioni del Poggio, 2008 – Seconda Edizione, ristampa 2010
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Seguono i dettagli dei singoli libri
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Lorenzo Bove
Tarranòve tra gli anni 40 e 60 del secolo scorso
Storie di guerra e di vita che continua
Edizioni Del Poggio
2021
Documenti, foto, corrispondenza, attestati di riconoscimento al merito, fogli matricolari, medaglie e carteggi vari; una documentazione che parla di un periodo storico importante per la nostra nazione ma anche per il mondo intero, quello del secondo conflitto mondiale. Ed ancora, appunti con specifiche ricerche eseguite intorno alla tragica fine del Cacciatorpediniere italiano “Espero”, affondato sulla rotta da Taranto per Tobruk nel 1940, nel quale trovarono la morte tanti giovani connazionali tra cui anche un sottufficiale terranovese della Regia Marina Italiana.
Materiale sufficiente per un libro di memorie di fatti, episodi, avvenimenti riguardanti la Seconda Guerra Mondiale vissuta e combattuta anche da persone di un paesino in terra di Capitanata, ma pure di ricordi di infanzia e prima giovinezza, trascorse in spensieratezza a Tarranòve, Poggio Imperiale, in provincia di Foggia, nell’immediato dopoguerra, da persone ormai avanti con gli anni, che la guerra non l’hanno affatto veduta, ma che sicuramente ne hanno subito le conseguenze, in un Paese ove regnavano macerie, reduci, vedove, orfani, mutilati e mutilatini, prima ancora che la luce si rischiarisse con l’avvento del cosiddetto boom economico che ha visto poi l’Italia rinascere fino a raggiungere livelli di benessere apprezzabili.
L’occasione per raccontare, soprattutto ai più giovani perché abbiano memoria del passato, alcune storie che si intrecciano tra loro; storie che parlano di luoghi e persone, ma che esprimono concetti di portata universale per la loro trasversalità di relazione, svelando il naturale trasporto affettivo dell’uomo alla ricerca di un punto di riferimento che gli dia sicurezza: la famiglia, l’appartenenza, l’amore per la propria Terra.
E prevale la passione per la cultura, la storia, le tradizioni; un sentimento che deve dimorare sempre ad un livello più elevato e nobile rispetto al comune vedere delle cose e, dunque, al di sopra di ogni sospetto di autoreferenzialità, piaggeria o autocompiacimento, per contribuire a mantenere nel tempo gli occhi puntati sul passato, al fine di comprenderne meglio tutti gli aspetti, quelli belli e quelli brutti, quelli piacevoli e quelli meno piacevoli, cercando di costruire tutti assieme, specialmente con le nuove generazioni, un futuro migliore, scevro per quanto possibile degli errori del passato.
La stampa di questo libro
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è privata e riservata,
con tiratura limitata
e non commercializzabile.
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dei contenuti e immagini in qualsiasi forma
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espressamente dall´autore medesimo
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Lorenzo Bove
Frammenti di antiche tradizioni e storia popolare –
“Ka quille m’è ditte mammà”, Edizioni del Poggio 2019
Frammenti di antiche tradizioni e storia popolare, pazientemente raccolti in questo libro, che ci aiutano ad affrontare meglio il presente e a proiettarci verso un futuro meno incerto.
Una commedia dialettale, sceneggiata in tre atti, che sviluppa la sua narrazione in un crescendo di circostanze che si rifanno a momenti di vita di un tempo realmente vissuti dai nostri avi, attraverso dialoghi serrati tra i vari personaggi messi in campo.
Scenette, trovate, battute a volte apparentemente leggere, che mettono in risalto gli usi e costumi dell’epoca, con tutti i loro pregi e i loro difetti. Alcuni particolari vengono volutamente enfatizzati ed anche un po’ ridicolizzati, non per sottovalutarne la portata, ma proprio per metterli in evidenza, alla luce del nostro attuale livello e modello di evoluzione.
La narrazione percorre storie a lieto fine, di amori contrastati, di giovani innamorati, con le vicissitudini, le credenze, i riti e i pregiudizi del tempo, con i quali essi e le loro rispettive famiglie devono fare i conti.
Lorenzo Bove
Presentazione del libro
Giovedi 8 agosto 2019 si è tenuta a Poggio Imperiale la presentazione del nuovo libro di Lorenzo Bove dal titolo Frammenti di antiche tradizioni e storia popolare – “Ka quille m’è ditte mammà”, per i tipi delle Edizioni del Poggio, presso il Centro Polivalente di corso Vittorio Veneto, 50, condotta dalla bella e brava Dott.ssa Federica Palmieri, giornalista e docente di materie letterarie, che ha letto anche alcuni passaggi della presentazione del libro scritta dal giornalista, poeta e scrittore Giucar Marcone.
Dopo i saluti di rito dell’Amministrazione comunale, da parte del Consigliere delegato alla cultura Salvatore Sarra, ha preso la parola l’Editore Dott. Peppino Tozzi, il vero punto di riferimento della divulgazione culturale del territorio, seguito dal Dott. Lorenzo Bove, autore del libro, che ha svolto la propria relazione introduttiva alla lettura del suo nuovo libro.
Sono seguiti gli interventi dei relatori, caratterizzati da un elevato livello di analisi e approfondimento.
Nello specifico, il Prof. Alfonso Chiaromonte, scrittore di cose patrie e autore di apprezzati studi su Poggio Imperiale, compreso il “Dizionario del dialetto terranovese”, si è soffermato sull’importanza per una comunità e comunque per l’umanità in genere che “gli usi e i costumi di un popolo non finiscano con l’essere a poco a poco coperti dalla polvere dell’oblio, fino a svanire inesorabilmente dalla mappa delle umane conoscenze“, come sostiene l’autore del libro.
L’Ins. Fernando Chiaromonte, che è stato uno dei più apprezzati docenti terranovesi, insieme alla sorella Erminia, della Scuola Primaria di Poggio Imperiale, nonché autore di un libro di favole dialettali dal titolo “Ce stève ‘na vote”, Racconti fiabe e favole della tradizione Garganica e dell’alto Tavoliere”, Edizioni del Poggio, 2008, ha offerto spunti di riflessione sui benefici, in termini valoriali, che le future generazioni possono trarre dalla conoscenza delle antiche tradizioni e storia popolare, atteso che l’autore definisce il suo libro “un pretesto per offrire ai posteri, soprattutto alle nuove generazioni, la testimonianza del nostro passato”.
L’Avv. Vittorio Nista, quale affermato Avvocato cassazionista, già Sindaco di Poggio Imperiale, ha infine messo in risalto, attraverso un puntuale e interessante escursus storico – giuridico, l’importanza della divulgazione delle antiche tradizioni e storia popolare, in genere, come strumento per “aiutarci ad affrontare meglio il presente e a proiettarci verso un futuro meno incerto”, come dice l’autore del libro.
L’evento è poi continuato con la declamazione di alcuni brani dialettali terranovesi tratti dalla Commedia “Ka quille m’è ditte mammà” di Lorenzo Bove, a cura della Compagnia Teatrale Terranovese, che ha riscontrato notevole apprezzamento da parte degli intervenuti.
In particolare:
Concetta Abbatantuoni: A ‘mmascijate. Nunzijelle, a parazanne (l’intermediaria, la ruffiana), illustra alla madre della promessa sposa le procedure prematrimoniali.
Antonietta Bove: Fumèije, la madre della sposa impartisce disposizioni per il rinfresco serale del matrimonio della figlia.
Mimmo Romano: Funzine racconta una storiella paesana di una coppia di sposi che vivevano felici e contenti
Luigi Cristino: si è esibito in un accattivante brano musicale
Lettura collettiva: U cunde d’i doije cummare
Concetta Abbatantuoni nella parte di Cungètte
Antonietta Bove nella parte di Ddulurate
Anna Maria Izzo nella parte di nonna Lucijètte
Mimmo Romano nella parte di Funzine
Infine, il cantante, poeta e scrittore Nazario D’Amato ha cantato una deliziosa canzone del suo repertorio.
La serata si è conclusa con i consueti saluti del Sindaco Dott. Alfonso D’Aloiso.
Dino Vitale alla consolle con musiche e canzoni della tradizione popolare.
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IL CIBO in terra di Capitanata e nel Gargano tra storia, popolo e territorio – “Tarranòve, pane e pemmedòre e arija bbòne”,
Edizioni del Poggio 2018
I profumi e gli odori del cibo che ci hanno pervasi nel periodo della nostra infanzia, penetrando nelle narici e stimolando straordinari (e a volte anche inappagati) appetiti, sono indelebilmente stampati nel nostro cervello e basta solo percepirne lievi sentori per associare eventi, fatti, situazioni di un tempo lontano, che fa parte ormai di sopite reminiscenze.
L’Anno del Cibo Italiano, indetto dal nostro Governo per il 2018, ha offerto all’autore lo spunto per rievocare le tradizioni popolari legate al cibo della Capitanata e del Gargano, l’antica Daunia, partendo da Tarranòve, il suo paesello di origine, tra storia, popolo e territorio.
Un vecchio detto paesano di Poggio Imperiale, Tarranòve in vernacolo, recitava: “Tarranòve, pane e pemmedòre e arija bbòne”.
Un invito a prendere le cose per il giusto verso e senza eccessivo affanno. E, in effetti, quel detto voleva proprio invitare alla distensione e alla serenità che solo un piccolo borgo sviluppatosi alla sommità di una collinetta (poggio) immersa in una vegetazione lussureggiante poteva offrire. In terra di Capitanata ai piedi del Gargano del quale si vanta di costituire la porta naturale.
Aria buona, quindi, e cibi semplici e genuini rappresentati da una fetta di pane pugliese, frutto del grano coltivato in quelle floride campagne, accompagnata dai rossi e squisiti pomodori locali conditi con un olio extravergine di oliva paesano la cui fragranza non ha eguali.
E in questo libro affiorano episodi, legati per la maggior parte al cibo tradizionale, che si snodano attraverso la storia, il popolo e il territorio della Capitanata e del Gargano, offrendo al lettore curiosi e interessanti spunti per fare un piacevole salto a ritroso nel passato, che si perde ormai nella notte dei tempi, ma che, paradossalmente, come d’incanto appare così vicino per via di quei delicati messaggi di amore, pace, serenità che riesce ancora a trasmetterci, oggi più che mai.
Lorenzo Bove
Presentazione del libro
Si è tenuta a Poggio Imperiale, sabato 4 agosto 2018, nell’insolito scenario dei giardinetti pubblici della locale via Attilio Lombardi, allestiti opportunamente per l’occasione, la presentazione del nuovo libro di Lorenzo Bove dal titolo “IL CIBO in terra di Capitanata e nel Gargano tra storia, popolo e territorio – Tarranòve, pane e pemmedòre e arija bbòne”, Edizioni del Poggio, 2018.
Una serata all’insegna della cultura, condotta dalla brava e bella Federica Palmieri, giornalista professionista, e resa interessante dagli interventi del giornalista, poeta e scrittore Giucar Marcone e dello scrittore di storie patrie Alfonso Chiaromonte, tra musiche e canti della tradizione popolare, con Dino Vitale alla consolle.
Le interessanti testimonianze di un vecchio fornaio terranovese, Nicola Bonante, hanno poi fatto varcare con la mente, ai convenuti, i limiti del tempo, con un salto a ritroso nelle passato del borgo di Poggio Imperiale.
E la Compagnia Teatrale Terranovese, infine, con la sua consueta bravura, si è esibita in una farsa dialettale, dal titolo “Dind’a ‘na cas’a tarnuèse”, scritta dal medesimo autore del libro, riscuotendo scroscianti applausi da parte del pubblico presente, intervenuto numeroso all’evento.
La serata si è conclusa con la degustazione di pane e pomodoro terranovese e vino locale, offerti dall’autore, a cura dell’Associazione Poggio Circuito Creativo, dopo i saluti del sindaco di Poggio Imperiale Alfonso D’Aloiso, dell’Assessore alla cultura Alessandro Buzzerio, dell’Editore Peppino Tozzi e l’intervento dell’autore.
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“Ddummànne a l’acquarùle se l’acqu’è fréscijche –
detti, motti, proverbi e modi di dire Tarnuìse”,
Edizioni del Poggio, 2008 – Seconda Edizione, ristampa 2010
“Ddummànne a l’acquarùle se l’acqu’è fréscijche – detti, motti, proverbi e modi di dire Tarnuìse”: un pretesto per mettere in luce alcuni aspetti di Tarranòve, Poggio Imperiale, e dei suoi abitanti, i Tarnuìse, in un quadro fantastico dal quale traspare la magia dei ricordi, degli odori e dei sapori di un territorio “senza confini”, che ha saputo fondere nel suo insieme usi, costumi e tradizioni diverse.
Un’occasione per scoprire divertenti siparietti di un “tempo che non c’è più” ma che forte mantiene la propria presenza nell’intimo di ogni tarnuèse. Uno spaccato della vita paesana tarnuèse vista attraverso detti, motti, proverbi e modi di dire che nel tempo hanno caratterizzato questa piccola comunità dell’Italia Meridionale.
Viene proposta per prima la traduzione letterale delle locuzioni dialettali (dal tarnuèse all’italiano). In seguito si passa al loro possibile significato: vale a dire ciò che il modo di dire intende esprimere. Infine si cerca di approfondirne gli aspetti, sotto il profilo del contesto e delle ragioni che potrebbero averlo generato.
Il lavoro si spinge anche nella ricerca delle origini del dialetto tarnuèse, giungendo alla conclusione che, pur in presenza di un’eterogeneità di idiomi, sia stata predominante l’influenza del napoletano. Inoltre alcuni termini dialettali tarnuìse risentono dei medesimi francesismi e ispanismi dello stesso dialetto napoletano.
Un nuovo libro che va ad aggiungersi alla schiera dei testi che da qualche tempo hanno inteso dare visibilità a Tarranòve, alla sua comunità e alla sua gente.
Un’altra opportunità per fermare il tempo sulle origini, immortalando in modo indelebile le sue immagini.
Un ulteriore tassello per accrescere lo stupendo mosaico della tradizione.
Presentazione del libro
La sera del 12 agosto 2008, alle ore 19,30, si è svolta all’interno del cortile della scuola elementare “De Amicis” di Poggio Imperiale, alla presenza di un folto pubblico di poggioimperialesi e di altre persone presenti in paese per il periodo estivo, la manifestazione di presentazione del libro “Ddummànne a l’acquarúle se l’acqu’è fréscijche – Detti, motti, proverbi e modi di dire Tarnuíse di Lorenzo Bove, Edizioni del Poggio, con il patrocinio del Comune di Poggio Imperiale.
Presente per l’Amministrazione Comunale il Vice Sindaco e Assessore alla Cultura Sig.ra Michela Maria Fina che ha rivolto all’autore parole di apprezzamento per questo libro, scritto da un concittadino che vive da anni a Milano, ma che ha mantenuto forti legami con il suo paese di origine.
La manifestazione è stata coordinata e presentata dell’Ins. Fernando Chiaromonte, docente della locale scuola elementare ed amico d’infanzia dell’autore, che ha inizialmente tracciato un profilo dell’autore stesso per poi approfondire più in particolare il contesto storico – politico in cui l’opera si inserisce, partendo da una foto di mezzo secolo fa pubblicata alla pagina 26, che ritrae un gruppo di cinque amici a bordo di un treno “littorina”; gli stessi amici presenti sul palco, meno uno, scomparso vent’anni orsono.
L’autore, dopo i ringraziamenti a tutti i presenti e alle Autorità che hanno inteso con la loro presenza dare risalto alla manifestazione, e soprattutto a quanti hanno contribuito alla pubblicazione del libro e all’organizzazione dell’evento, ha illustrato brevemente il suo libro, che va ad aggiungersi alla schiera dei testi che da qualche tempo hanno inteso, a vario titolo, dare visibilità a Poggio Imperiale (Tarranòve), alla sua comunità, alla sua gente e che si prefigge unicamente lo scopo di lasciare traccia del linguaggio e delle espressioni di un tempo che non c’è più, ma che rappresenta un prezioso patrimonio da non disperdere, per fornire soprattutto alle nuove generazioni testimonianza di una tradizione che deve necessariamente sopravvivere, poiché non ci può essere futuro senza memoria.
Il Prof. Alfonso Chiaromonte, che del libro ha redatto anche la “Presentazione”, si è soffermato invece sui particolari aspetti del contenuto dell’opera, sottolineando ed approfondendo la valenza dei detti, motti, proverbi e modi di dire, e del dialetto in particolare.
Il Prof. Chiaromonte è autore di notevoli studi su Poggio Imperiale, con diverse pubblicazioni al suo attivo, tra cui il “Il Dizionario del dialetto di Poggio Imperiale – u tarnuése”.
Infine, l’Avvocato Vittorio Nista ha svolto il proprio intervento sul piano più squisitamente amicale, rinverdendo i tempi della trascorsa giovinezza e tessendo lodi nei riguardi dell’autore, il concittadino Lorenzo Bove, per la sua affermazione professionale al di fuori del proprio paese di origine.
La serata è stata allietata da interventi canori e musicali del Gruppo musicale “Terranova”, con canzoni della tradizione garganica.
Al termine, un Buffet offerto dall’autore con prodotti tipici locali ha concluso la serata.
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