Bufale e disinformazione sono molto pericolose soprattutto quando riguardano la salute e spesso non è facile distinguerle tra milioni di informazioni diffuse a volte per meri interessi elettoralistici, altre per vere e proprie guerre commerciali o semplicemente per sfizio, lazzo, gusto sadico, incoscienza o pura imbecillità.
Cosa diversa è invece è la controinformazione, con la quale in genere si intende la diffusione, attraverso i mezzi di comunicazione di informazioni che si ritengono taciute o riportate in modo parziale e non obiettivo dagli organi di informazione ufficiali.
Ma sempre cum grano salis, nel senso che solitamente chi presenta il proprio annuncio come “controinformazione” implica che i media di un certo paese (o altro ambito sociale e culturale) siano, in parte o totalmente, asserviti a interessi politici o economici e quindi non siano in grado di rappresentare oggettivamente la realtà dei fatti; in questa logica la controinformazione è in genere associata a una denuncia di censure e di limiti alla libertà di informazione. Il termine disinformazione viene talvolta usato per enfatizzare l’idea che i mass media convenzionali facciano propaganda e che quindi l’informazione da essi fornita debba essere smantellata (dis-informando il pubblico per poterlo poi contro-informare).
Orbene, è sotto gli occhi di tutti la portata epocale della pandemia da Covid-19 che ha mietuto nell’ultimo anno e mezzo la vita di milioni di persone nel mondo intero (al momento: 177 milioni di contagiati e 3,82 milioni di decessi, di cui circa 130.000 in Italia) e gli sforzi della comunità scientifica internazionale profusi per contrastare la virulenza del Coronavirus; sforzi che hanno consentito in soli otto mesi di avviare un’opera di vaccinazione di massa, di cui non è cenno nella storia di tutti i tempi.
E allora … dov’è il problema?
Sicuramente non tutto ha funzionato o funziona alla perfezione, tuttavia in certi frangenti occorre andare per tentativi e vivere, per così dire, alla giornata.
Ed è troppo facile, ex post, dire la propria e soprattutto esprimere giudizi scontati e gratuiti.
Ma è soprattutto scorretto diffondere fake-news per gettare discredito e dissuadere la gente dal vaccinarsi, nella considerazione che – a tutt’oggi – il vaccino rappresenta il solo ed unico rimedio efficace per combattere questa guerra senza quartieri ingaggiata da un micidiale, insidioso e sconosciuto virus nei confronti di una popolazione inerme.
Atteniamoci quindi ai comunicati ufficiali delle autorità preposte e lasciamo lavorare gli addetti ai lavori, diffidando dei ciarlatani da strapazzo, gli stregoni di turno e i sapientoni dell’ultima ora.
Qui da noi, in Italia, tutte le informazioni sono verificate dagli esperti del Ministero della Salute e/o dell’Istituto superiore di sanità e sono basate su evidenze scientifiche, normative, documentazioni nazionali e internazionali disponibili alla data di pubblicazione di ogni notizia.
E’ sufficiente andare sull’apposito Sito ministeriale, dove viene fatta chiarezza sulle fake- news più diffuse, smentendole categoricamente alla luce delle evidenze disponibili.
Per esempio, è falso che i vaccini contro il Covid-19 siano pericolosi perché causano l’ADE.
E’ vero invece che non ci sono evidenze scientifiche che i vaccini anti Covid-19 inneschino l’ADE, cioè l’ “Antibody Dependent Enhancement”, reazione per cui alcuni anticorpi anziché bloccare un virus ne facilitano il suo ingresso nelle cellule. I vaccini autorizzati dalle autorità competenti – EMA e AIFA – che sono attualmente in corso di somministrazione, fanno produrre anticorpi in modo selettivo contro la proteina “Spike” presente sul Coronavirus e la loro azione è volta a bloccare l’ingresso del virus nelle cellule. I vaccini, quindi, non possono determinare l’ADE né in coloro che si vaccinano senza aver contratto l’infezione da nuovo Coronavirus, né nelle persone che si vaccinano dopo aver contratto l’infezione.
Non è una novità: esiste in Italia un nutrito movimento no-vax contrario alle vaccinazioni, in parte sorretto esplicitamente da alcuni partiti politici o specifiche loro correnti interne, ed in parte di natura spontanea, implicitamente incoraggiato da altre formazioni politiche che si divertono a fare il doppio gioco per assecondare una popolazione (elettorato) provata dagli effetti della lunga fase pandemica sul piano economico, sociale e della salute.
Detto sodalizio si alimenta di dichiarazioni anti-scientifiche sui farmaci utilizzati contro il Covid-19, ove la disinformazione è la vera protagonista.
Si sono registrate manifestazioni, alcune delle quali purtroppo anche violente (lancio di bombe molotov contro il centro vaccinale di Brescia lo scorso 3 aprile 2021), ed altre, come quella di Roma, che hanno visto sul palco anche alcuni onorevoli parlamentari della Repubblica Italiana, che hanno fatto proseliti contro l’obbligo vaccinale per via delle supposte reazioni avverse ai vaccini, non suffragate da alcun riscontro oggettivo, gettando tra l’altro anche ombre di complottismo, destituite di ogni fondamento.
Si continua con il mantra che i vaccini anti Covid-19 non funzionano e con la teoria della terapia genica – cavalli di battaglia dei no-vax – descrivendo le istituzioni come corrotte e desiderose di far continuare l’emergenza sanitaria all’infinito (tesi del complottismo), invitando la popolazione alla disobbedienza civile.
Ed ora ancora una nuova bufala: i no-vax puntano su una nuova falsa teoria secondo la quale le varianti del Coronavirus, che in qualche caso hanno causato un aumento nel numero dei contagi, sono in realtà il risultato della campagna vaccinale messa in atto per cercare di combattere la pandemia. Tutto falso: le sperimentazioni cliniche hanno dimostrato che i vaccini sono sicuri per la maggior parte delle persone; non contengono un virus vivo e non possono conseguentemente replicare una nuova variante capace di infettare.
Tuttavia occorre comunque precisare che medici e politici, con pareri controversi e a volte contrastanti tra loro, hanno sicuramente contribuito a creare non poca confusione al riguardo.
Le vaccinazioni aumentano l’immunità contro il virus, il che significa che le varianti che mostrano una resistenza a quell’immunità potrebbero avere più successo nella diffusione. Ma questo non significa che il vaccino abbia creato quelle varianti.
La campagna vaccinale è fondamentale per porre fine alla pandemia e dobbiamo continuare a monitorare i tentativi di minarla.