Nei giorni scorsi, a Poggio Imperiale, il mio paese di nascita dove sto trascorrendo come ogni anno il periodo estivo, la cara amica Antonietta Zangardi mi ha fatto dono di un DVD contenente il Video di una recita scolastica, risalente al 5 giugno dello scorso anno, degli alunni della locale V elementare, diretti dalla maestra Michelina Murano.
Un DVD con la seguente dedica: “A Lorenzo ed Elvira con profonda stima Antonietta Zangardi”.
E così ho provato, nel corso di uno di questi caldissimi pomeriggi di agosto che ti inchiodano in casa … al fresco dell’aria condizionata, a visionarlo, giusto per dare una prima scorsa veloce al suo contenuto, riservandomi di guardarlo poi con calma più in là.
Ma devo tuttavia ammettere che il coinvolgimento emotivo, sin dai primi fotogrammi, è risultato tale che mi sono visto costretto a guardare il Video per intero e fino alla fine, con il risultato di aver trascorso veramente un piacevole pomeriggio.
L’entusiasmo e l’impegno dei giovanissimi interpreti trasmettevano un’intensa carica di vitalità, calata talmente bene nei singoli personaggi da farli risultare verosimili a quelli vissuti ai tempi ai quali la narrazione degli eventi messi in scena si riferiva; nello specifico “Il dialetto e le usanze Terranovesi del secondo dopoguerra”.
Una commedia in vernacolo Terranovese in tre atti, scritta e sceneggiata dalla Prof.ssa Antonietta Zangardi, coordinatrice del Centro Studi Territoriale “Simposio Culturale” di Poggio Imperiale, dal titolo “A la messe de Tarranove ki ce trove trove ki dinte e ki fore”.
Complimenti ai bravissimi interpreti e alla maestra Michelina Murano che li ha preparati e magistralmente diretti, con un ringraziamento doveroso all’autrice Prof.ssa Antonietta Zangardi, che ha saputo cogliere momenti particolari della nostra civiltà contadina del secondo dopoguerra e immortalarli in una divertente Commedia dialettale, affinché il patrimonio immateriale della nostra piccola comunità non vada perduto.
I Terranovesi hanno sempre nutrito una naturale passione per la messa in scena di eventi di diversa natura; ad esempio le scijarre (i litigi) tra singoli o tra famiglie, inscenati in strada, rappresentavano delle vere e proprie farse teatrali all’aperto, con la presenza di pubblico che accorreva numeroso sul posto, formando capannelli. E così il rito dei “lamenti” nel caso di decessi, allorchè venivano impiegate donne specializzate alla bisogna, e molti si recavano appositamente a far visita al defunto per poter assistere, per così dire, alla “sceneggiata”.
[Per memoria: La prèfica, nel mondo antico, era una donna pagata per piangere ai funerali].
Ma tante altre erano le occasioni buone per “recitare” in pubblico.
Si rivengono tracce riferibili a tempi abbastanza remoti di gruppi di giovani che, soprattutto nel periodo di Carnevale, “ce mascijequarijavene” (si mascheravano) e improvvisavano simpatici e divertenti siparietti, il più delle volte in termini satirici verso autorità politiche, militari e religiose o come veri e propri sfottò diretti a specifici personaggi locali.
Personalmente ho memoria dei primi “teatrini” presso l’asilo infantile di via Cadorna di Poggio Imperiale, con le Suore Sacramentine, a partire dagli anni 50 del secolo scorso e poi, negli anni sessanta, quando un nutrito gruppo di giovani provava a mettere in scena i primi spettacoli teatrali veri e propri. Un periodo di serena spensieratezza, che ho condiviso insieme ad altri compagni del tempo, nei primi anni della mia gioventù trascorsaa Poggio Imperiale, dilettandomi a scribacchiare parodie, poesie e scenette per gli spettacoli teatrali che, come giovani della GIAC (Gioventù Italiana di Azione Cattolica), con la guida spirituale del nostro amato e indimenticato Don Giovanni Giuliani junior (Don Nannino), allestivamo – insieme a tante altre interessanti attività culturali, benefiche e amatoriali – nel periodo di Carnevale; uno per tutti “Spettacolissimo”.
Ed ora, grazie all’amore per il Teatro unito all’impegno e alla professionalità da parte di giovani poggioimperialesi, la “Compagnia Teatrale Terranovese”, di cui fanno parte anche tante donne, ha avviato già da qualche anno la sua attività amatoriale che ha consentito di mettere in scena spettacoli di notevole rilievo, soprattutto su famosi repertori di Eduardo Scarpetta e del figlio Eduardo De Filippo, presso la sala teatrale cittadina di via Oberdan, attualmente in corso di ristrutturazione.
I ragazzi e le ragazze della V elementare del 5 giugno 2018, dopo la brillante dimostrazione di bravura sul palcoscenico, possono sicuramente rappresentare un prezioso bacino dal quale poter attingere nuovi interpreti e nuovi talenti, al fine di assicurare continuità e mantenere a Poggio Imperiale sempre viva la nobile arte del Teatro (dialettale), integrandola, migliorandola e provando, magari, anche a farle varcare i confini del nostro territorio.
Riporto, dal Sito Facebook del Centro Studi Territoriale
https://www.facebook.com/centrostuditerritoriale/
Ieri sera, presso la sala teatrale, i bambini della V elementare di Poggio Imperiale, diretti dalla maestra Michelina Murano hanno portato in scena la commedia “A la messe de Tarranove ki ce trove trove ki dinte e ki fore”.
Ideato e scritto dalla prof.ssa Antonietta Zangardi, coordinatrice del Centro Studi Territoriale Simposio culturale, è un testo interamente composto in vernacolo terranovese, perchè “il dialetto è la lingua dei sentimenti, studiato nelle università e dobbiamo conservarlo”, come ha ricordato l’autrice.
Una splendida serata trascorsa all’insegna del divertimento, nel ricordo di una Poggio Imperiale di fine dopo guerra fatta di autenticità, semplicità e grande spirito di comunità.
Le foto di repertorio si riferiscono alla serata della recita e sono tratte dal medesimo Sito Facebook https://www.facebook.com/centrostuditerritoriale/