Natale è alle porte.
E, per non banalizzare l’evento, interpretandolo solamente come mero incontro conviviale e di puro scambio di regali, il nostro pensiero non può non soffermarsi, per un attimo almeno, alla peculiarità del corso degli eventi che l’attuale momento storico, l’inizio del XXI secolo, il 3° Millennio, ci sta riservando.
Infatti, oggi più che mai, appaiono in crisi i principi fondamentali del vivere civile, con riguardo in particolare alla politica e al governo delle nazioni; al rispetto della vita umana e comunque della persona in genere; ai rapporti interpersonali e familiari; alla pacifica convivenza tra i popoli e al conseguente assoluto abominio delle guerre; all’amministrazione della giustizia (sia quella preventiva, sia quella repressiva); all’economia e alla stabilità dei mercati finanziari; al lavoro e all’occupazione soprattutto giovanile; al futuro delle nuove generazioni e alla garanzia di una vecchiaia dignitosa; alla tutela della salute e alla salvaguardia dell’ambiente; al rigore nell’amministrare la cosa pubblica e i beni appartenenti alla collettività (intesi, questi ultimi, non solo come patrimonio immobiliare, artistico, monumentale od altro, ma con riferimento anche al denaro pubblico e ai relativi finanziamenti, oggetto soventemente di illeciti; alla guerra di religioni (riesumando antichi odi e vecchi schemi che vede i c.d. fedeli contrapposti ai c.d. infedeli, magari stavolta a parti invertite); ecc.
A quanto pare, questa è l’opinione più diffusa, che maggiormente circola in ogni campo, a livello planetario.
E tutto ciò sembra paragonabile ad un mare in tempesta ove le navi che lo solcano sono in balìa delle onde e, forse, anche senza valenti nocchieri al loro timone.
Ma, più propriamente, potremmo fantasticare immaginando velieri corsari con anonimi capitani al loro timone.
Però, anche la ciurma appare impazzita e non ubbidisce più ai comandi, apprestandosi all’ammutinamento, con grave rischio di provocare il naufragio.
Il Natale è alle porte.
La festa per eccellenza, la festa di tutte le feste, la festa che unisce, la festa che riunisce.
E, allora, cosa dire se non augurare a tutto il mondo pace e serenità, con l’auspicio che ognuno di noi, come per incanto, possa essere rapito e librarsi così con la propria mente in un processo di ubiquità, in una dimensione idilliaca, ove poter accarezzare col solo pensiero le immagini più belle delle cose e degli avvenimenti della vita di tutti i tempi, e rilassarsi allo scorrere delle visioni delle azioni positive e delle grandi cose di cui l’umanità è stata capace (e lo è ancora tutt’oggi), astraendosi in questo modo, per un momento, dagli assilli quotidiani, dovuti nondimeno alla grave crisi di portata colossale che l’Italia, l’Europa ed il mondo intero stanno affrontando, come non mai.
D’improvviso i flutti si fermeranno ed il mare rinnoverà le sue tinte più smaglianti, di azzurro, turchese, blu, verde e celeste, lasciando esterrefatti quelli che lo osservano, e le acque torneranno quiete e saranno accarezzate da una dolce brezza; la condizione ideale per quella tranquilla navigazione, la sola, che consente di raggiungere senza timore le mete più ambite … scoprendo (chissà) che si sta navigando con navi sicure e con valenti capitani al timone.
Buon Natale e Felice Anno Nuovo!