A quanto pare, l’avventura di Luca Cordero di Montezemolo alla Ferrari è proprio giunta al capolinea.
Nei giorni scorsi circolavano voci tendenziose, prontamente smentite dagli addetti ai lavori, fino all’epilogo del dramma che si è consumato la scorsa domenica (7 settembre u.s.), quando la scuderia di Maranello ha concluso la competizione di Formula 1 presso il circuito di Monza con un ennesimo flop.
Forse è stata questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso o – molto più verosimilmente – i piani di FCA (il nuovo Gruppo automobilistico internazionale Fiat – Chrysler) erano già stati definiti, e si attendeva proprio l’esito della gara di Monza (in Italia) per mettere Montezemolo alle strette.
Sta di fatto che, la conferenza stampa congiunta nella sala del museo Ferrari a Maranello, in diretta televisiva di ieri, non lascia dubbi in proposito: Luca Cordero di Montezemolo abbandona la presidenza della Ferrari a metà del mese di ottobre prossimo ed al suo posto subentra direttamente Sergio Marchionne, l’attuale Amministratore Delegato del Gruppo FCA.
Marchionne sostiene che la priorità è tornare a vincere in F1 nel minor tempo possibile, facendo tornare la Ferrari ai vertici e che per il posto da presidente del Cavallino Rampante si considera il degno erede di Montezemolo, avendo negli ultimi dieci anni condiviso con lui tutto lo sviluppo dell’azienda Ferrari.
Montezemolo si è detto onorato di essere stato in Ferrari per 23 anni ed orgoglioso, nel contempo, di aver contribuito al notevole successo mondiale della Scuderia, prendendo atto che si è giunti ora “alla fine di un’epoca”. Ma si è anche augurato che, dopo di lui, cominci una nuova era, un periodo di ulteriore sviluppo e di più significativi successi.
John Elkann, presidente di FCA, ha fatto diramare il seguente comunicato: “Desidero ringraziare Luca a nome della mia famiglia e a titolo personale per quanto ha fatto per la Fiat e la Ferrari. A Luca vanno i miei auguri per il suo futuro professionale e imprenditoriale, con la speranza, certamente condivisa, di vedere presto la Ferrari tornare a vincere”.
Va detto che Montezemolo ha portato la Ferrari a un livello tecnologico e organizzativo di eccellenza e ha ottenuto importanti risultati sotto ogni aspetto, ma d’ora in poi la Ferrari avrà un ruolo importante all’interno del Gruppo FCA e nella quotazione a Wall Street. Si aprirà quindi una fase nuova e diversa, senza tuttavia ipotizzare minimamente un trasferimento della casa automobilistica da Maranello. “L’indipendenza della Ferrari non verrà mai messa in discussione, il successo è legato alla sua esclusività”, ha assicurato Sergio Marchionne.
Qualche stoccata non è comunque mancata nel corso della conferenza stampa. Quando l’ormai ex presidente (dal 13 ottobre, lo stesso giorno in cui è prevista la quotazione di FCA a Wall Street) ricorda la chiamata nel 2000 dell’Avvocato Agnelli e il suo pianto al telefono, commosso per la vittoria del mondiale di Schumacher, non riesce a trattenere il suo sfogo: “perché erano vent’anni che non vincevamo, non i sei di adesso…”. Questo per rispondere a qualche insinuazione che Marchione aveva fatto nei giorni scorsi a proposito della Ferrari che “ non sta vincendo da parecchi anni”.
Ma, alla fine, Marchionne, ribadisce: “Voglio ringraziare personalmente Luca per quanto ha fatto per la Fiat, per la Ferrari e per me”.
Dulcis in fundo. Si dice che Montezemolo percepirà un’indennità di fine rapporto di circa 27 milioni di euro, di cui 13,25 milioni per l’impegno a non svolgere attività in concorrenza con il gruppo fino al marzo 2017.
Foto di repertorio (Corriere della sera 11 settembre 2014)