La Juve vince 3-1 con l’Atalanta e chiude imbattuta a quota 84 il suo campionato trionfale.
La squadra di Conte conclude così il campionato imbattuta.
Ma la partita della festa scudetto, allo “Juventus Stadium” di Torino, ha rappresentato oggi anche l’addio del popolo juventino al suo capitano e simbolo Alessandro Del Piero, che ha giocato forse l’ultima partita da bianconero in uno stadio di Torino, segnando peraltro il suo 289° goal.
C’è da augurarsi, comunque, che l’ultima uscita in assoluto arrivi nell’imminente finale di Coppa Italia, col Napoli.
Due record: in totale Del Piero ha segnato per 289 volte in 704 partite con la Juve.
Sostituito all’ inizio della ripresa, Del Piero ha fatto il giro di campo, quasi a salutare uno per uno i suoi tifosi, che in coro gli hanno risposto: “Grazie di tutto”.
“E’ stato un anno straordinario, la Juventus ha dimostrato di essere forte come squadra. Ha vinto il collettivo, sono stati tutti formidabili, dall’allenatore al presidente. La Juve ha dimostrato che si vince non con tante individualità forti ma se il collettivo è forte”.
John Elkann, presente allo “Juventus Stadium” per l’ultima gara di campionato, ha commentato così la stagione della “Vecchia Signora” culminata con la conquista dello scudetto nel primo anno dell’era Conte.
La premiazione
La premiazione della Juventus Campione d’Italia è avvenuta sul terreno di gioco dello “Juventus Stadium” di Torino al termine della gara Juventus-Atalanta.
Lo scudetto, come simbolo della vittoria del Campionato di Serie A, è un’esclusiva italiana e ha una storia piuttosto antica. L’invenzione del piccolo stemma è, infatti, riconducibile al genio di Gabriele D’Annunzio, che volle apporre uno scudo tricolore sulla divisa di una selezione del comando militare italiano in occasione di un’amichevole. Nel 1924 venne deciso che la squadra prima classificata apponesse sulla maglia, nella stagione successiva, uno scudetto con i colori della bandiera italiana, rappresentativo dell’unità nazionale a livello calcistico.
La Coppa di Campione d’Italia, invece, fu ideata nel 1960 da Ettore Calvelli (1912-1997), medaglista e scultore di consolidata fama internazionale. Ha un’altezza di circa cm. 45 ed un peso di circa kg. 5, poggia su un basamento in pietra dura blu sodalite e reca al centro una ghiera in oro raffigurante un’allegoria di atleti. Il trofeo porta, inoltre, incisi, sulla base dorata, i nomi di tutte le squadre che hanno vinto il campionato a partire dalla stagione 1960-61.
Per la Juventus, quello appena conquistato è il trentesimo Campionato di serie A vinto in campo, ma solo il ventottesimo ufficialmente riconosciuto.
C’è ancora molta polemica sulla questione e i dissapori tra le diverse tifoserie non si sono a tutt’oggi completamente placati.
Trenta o ventotto
chissà
ai posteri l’ardua sentenza!