La sera di martedì 11 agosto si è svolta a Poggio Imperiale la tradizionale “corsa dei carrucci”,giunta alla sua sesta edizione.
Anche quest’anno la manifestazione è stata inserita tra i vari eventi che caratterizzano la programmazione dell’Estate 2009 in piazza Imperiale.
Diverse squadre si fronteggiano per vincere il trofeo “CARRUCCI GRANPRIX” assegnato al “carruccio” e relativa squadra che taglia per prima il traguardo dopo una corsa che si disputa intorno alla Piazza e lungo il viale principale del paese per quattro giri ed un percorso totale di oltre due chilometri.
La particolarità di questa gara è che la spinta è fatta a staffetta dai restanti nove concorrenti che compongono la squadra oltre al pilota.
Molto ambita è anche la targa del “PREMIO COSTRUTTORI” assegnato al “carruccio” meglio costruito e da quest’anno anche la targa del “PREMIO COREOGRAFIA” assegnata alla squadra che ha organizzato al meglio anche la scenografia ed i costumi dell’intero staff.
Il “carruccio” da antica tradizione, non solo di Poggio Imperiale ma di tutti i paesi limitrofi, è un elementare attrezzo semovente costruito con una tavola e due assi perpendicolari: uno posteriore e l’altro anteriore. Alle estremità di quello posteriore venivano montate due ruote generalmente costituite da vecchi cuscinetti a sfera racimolati tra gli scarti dei fabbri.
L’asse anteriore invece era sterzante e doveva essere più largo della tavola per consentire l’appoggio dei piedi per le sterzate.
Sotto il perno di fissaggio dell’asse anteriore veniva fissato un terzo cuscinetto a sfera e l’abilità consisteva nel renderlo resistente agli scossoni delle buche che disseminavano quasi tutte le strade del paese.
Generalmente si giocava in coppia, uno seduto a fare da guidatore e l’altro a spingere fino a quando non concordavano il cambio. Così alternandosi nei ruoli si passavano le migliori ore del giorno a fare baccano con i cuscinetti che rotolando sulle strade per lo più pavimentate in pietra creavano l’ira delle persone che abitavano la strada.
C’era anche la possibilità di correre da soli ma in discesa con il grosso handicap che per risalire bisognava caricarsi del “carruccio” che certo non era un compito semplice per il suo peso anche in rapporto all’età del giocatore.
La “CORSA DEI CARRUCCI” da subito ha assunto una connotazione specifica alla quale si è data la denominazione di CARRUCCIO GRAN PRIX® provvedendo a registrarne denominazione e marchio “”.
Nota: Il testo virgolettato è stato tratto da www.capitanata.it del 10/08/2009