“Sacro e Profano”, dipinti e sculture in mostra a Monza al “Serrone” della Villa Reale.
Dal 2 ottobre 2010 al 9 gennaio 2011 il “Serrone” della Villa Reale ospita la mostra “Sacro e Profano. Temi mitologici e religiosi dalle Raccolte Civiche Monzesi”, una selezione di capolavori delle collezioni civiche monzesi.
La mostra, che raccoglie opere tra pittura e scultura dal XVI al XX secolo, è articolata in due parti, rispettivamente dedicate alla mitologia e ai soggetti sacri, ciascuna organizzata in modo da offrire un approfondimento di temi, momenti e situazioni che li hanno caratterizzati.
Le rappresentazioni mitologiche sono narrate dalle opere di Ambrogio Borghi, Arturo Martini e Pina Sacconaghi; la seconda parte – dedicata all’Antico Testamento, al Vangelo e Storie dei Santi – presenta, tra gli altri, opere del Garofalo, Eugenio Bajoni e Antonio Bucci.
Il tema del sacro incontra dunque quello del profano.
Sculture, quadri, opere d’arte unite dal fatto di appartenere tutte alle collezioni civiche monzesi ed esposte al pubblico nel’ambito di una rassegna denominata “Gemme d’autunno”, finalizzata a valorizzare il patrimonio artistico della città di Monza.
Molte delle opere tornano alla luce per la prima volta dopo 50 anni di oblio, uscendo dai depositi del Comune di Monza, in vista dell’attesa apertura del Museo presso la Casa degli Umiliati.
Il percorso è composto da 86 opere riconducibili ai due ambiti stilistici, il sacro e il profano appunto, che rappresentano il tema dell’evento.
In particolare, se nel profano l’iconografia è quella riconducibile ai miti classici (mitologia), nel sacro essa è riferita ai soggetti religiosi nei seguenti tre ambiti di riferimento: l’Antico Testamento, i Vangeli e le Vite dei Santi.
Dal 9 ottobre l’esposizione “Sacro e Profano” è affiancata anche da una selezione di stampe esposte all’Arengario, denominata “In principio. Storie dal mito e dalla Bibbia nelle stampe dei Musei Civici di Monza”.
Qualcosa…su Monza….
Il Parco di Monza viene spesso menzionato per il suo Autodromo e per le gare di Formula 1 che vi si disputano.
Ma oltre al Parco c’è anche la famosa Villa Reale e i suoi Giardini.
Un monumento che è stato abbandonato per anni subendo occupazioni a vario titolo, spoliazioni e decadimento. Attualmente ospita mostre ed esposizioni.
La Villa Reale di Monza
E’ un grande complesso di stile neoclassico che fu residenza prima dai reali austriaci e poi da quelli italiani. Maria Teresa d’Austria decise la costruzione della “Villa Arciducale” quando stabilì di assegnare al figlio Ferdinando d’Asburgo-Este la carica di Governatore Generale della Lombardia austriaca. La scelta di Monza fu dovuta “alla salubrità dell’aria e all’amenità del paese”, ma esprimeva anche un forte simbolo di legame tra Vienna e Milano, trovandosi il luogo sulla strada per la capitale imperiale. L’incarico della costruzione, conferito nel 1777 all’architetto imperiale Giuseppe Piermarini, fu portato a termine in soli tre anni. Successivamente il giovane arciduca Ferdinando fece apportare aggiunte al complesso, sempre ad opera del Piermarini e usò la Villa come propria residenza di campagna fino all’arrivo delle armate napoleoniche nel 1796. Eugenio di Beauharnais, nel 1805 nominato viceré del nuovo Regno d’Italia, fissò la sua residenza principale nella Villa che quindi in questa occasione assunse il nome di “Villa Reale”. Tra il 1806 e il 1808 per suo volere al complesso della Villa e dei suoi Giardini fu affiancato il Parco, recintato e vasto 750 ettari, destinato a tenuta agricola e riserva di caccia. Dopo la caduta di Napoleone (1815) vi fu il ritorno degli austriaci fino alla seconda guerra di indipendenza (1859) quando la Villa Reale diventò patrimonio di Casa Savoia. La Villa fu specialmente cara al Re Umberto I che amava risiedervi e che la volle trasformata in molti ambienti dagli architetti Achille Majnoni d’Intignano e Luigi Tarantola. Nel 1900 Umberto fu assassinato proprio a Monza da Gaetano Bresci mentre assisteva ad una manifestazione sportiva; in seguito al luttuoso evento il nuovo Re Vittorio Emanuele III non volle più utilizzare la Villa Reale, facendola chiudere. Gran parte degli arredi furono fatti trasferire a Roma a Palazzo del Quirinale.. Nel 1934 con Regio Decreto Vittorio Emanuele III fece dono della Villa ai Comuni di Monza e di Milano. Le vicende dell’immediato dopoguerra della Seconda Guerra Mondiale provocarono occupazioni, ulteriori spoliazioni e decadimento del monumento. Oggi la Villa Reale è amministrata congiuntamente dai comuni di Monza e Milano. Dopo un lungo periodo di degrado. Solo recentemente hanno avuto inizio i lavori di restauro e ristrutturazione.
Il Serrone (Orangerie)
L’edificio destinato alle serre per il servizio dei giardini della Villa, denominato Orangerie nel progetto originale piermariniano e oggi comunemente noto come il Serrone, fu costruito nel 1790. L’ambiente, imponente per le dimensioni, è esposto e riceve la luce da sud da una lunga serie di finestre. In esso, oltre al ricovero invernale delle piante più delicate ed in generale delle piante esotiche, in età asburgica si soleva tenervi anche spettacoli di vario genere per la Corte. Nella seconda metà del XX secolo, proprio davanti al Serrone, è stato impiantato un vasto roseto nel quale annualmente nel mese di maggio viene indetto un concorso floreale. Dopo i restauri intervenuti, l’edificio oggi è destinato a sede di mostre d’arte temporanee.
Monza ha anche un notevole centro storico pedonalizzato e ben strutturato con molti esercizi commerciali e tante bellezze storiche da visitare, come:
L’Arengario
Un imponente complesso architettonico costruito alla fine del Duecento, con i piloni del porticato in granito chiaro, mentre il cotto domina nel palazzo – con bifore chiare – e nella torre campanaria della fine del Trecento di stile romanico – gotico, con cuspide e merlatura ghibellina.
Il Duomo
La chiesa fu completamente ricostruita sull’antica chiesa altomedievale, fatta erigere dalla Regina longobarda Teodolinda, alla fine del sesto secolo. Importante è il tesoro che si è composto nei secoli, a partire dal lascito di Teodolinda e in seguito di altri re e religiosi, che è possibile ammirare nel Museo del Duomo, situato accanto alla chiesa in spazi ipogei, suggestivi e ben allestiti. Interessante la Cappella di Teodolinda e le pitture ivi presenti. La Corona Ferrea suscita davvero meraviglia, per la sua storia interessante, il suo valore come reliquia, ma anche come simbolo del potere civile. La Corona Ferrea o Corona del Ferro è un’antica e preziosa corona che venne usata dall’Alto Medioevo fino al XIX secolo per l’incoronazione dei Re d’Italia. Per lungo tempo, gli imperatori del Sacro Romano Impero ricevettero questa incoronazione.
Il Ponte dei Leoni
Un interessante ponte sul fiume Lambro in centro città.