Di trenini elettrici ce ne sono sicuramente tanti, in giro in Italia e per il mondo, ma quelli realizzati dal Gruppo Fermodellistico Pocher di Trento hanno forse qualcosa di speciale.
Sarà per la particolarità del materiale rotabile miniaturizzato di fattura singolare, o sarà per la unicità del plastico nel cui contesto i trenini si muovono, fermandosi e ripartendo, in un panorama tipico della valle dell’Adige fedelmente ricostruito; certo è che si tratta di qualcosa di veramente avvincente.
E ciò nella Sala Mazzoni della Stazione FS di Trento ove il grande plastico è operativo dal 1996.
Il tutto è da farsi risalire ad uno sparuto gruppo di amici che il 28 febbraio 1992 hanno dato vita al Gruppo Fermodellistico Feramatoriale, quale sezione del Dopolavoro Ferroviario FS di Trento, la cui denominazione è poi stata modificata, in data 16 marzo 1997, in Autonoma Associazione Culturale, allo scopo di « … unire gli appassionati di ferrovie e di modellismo ferroviario per favorire lo sviluppo della comune passione, lo scambio di esperienze con l’amicizia fra i soci e le rispettive famiglie ed avvicinare al mondo della rotaia gli appassionati non ferrovieri…». Il Gruppo ha aderito successivamente alla F.I.M.F. (Federazione Italiana Modellisti Ferroviari) che riunisce circa 30 gruppi su tutto il territorio nazionale, con circa 1.000 aderenti. Il 4 marzo 1994 il Gruppo, per decisione unanime dell’Assemblea, è stato intitolato alla memoria del maestro modellista Arnaldo Pocher di origine trentina, pioniere del fermodellismo in Italia.
L’Associazione porta dunque il nome di Arnaldo Pocher, figura di primo piano del panorama modellistico nazionale ed internazionale nato il 22 settembre 1911 a Trento, in cui vive l’infanzia e la prima giovinezza, frequenta l’istituto tecnico ed alcuni laboratori di oreficeria.
Nel 1932 si trasferisce a Torino per svolgere l’attività di incisore. Nei primi anni del dopoguerra si avvicina al modellismo ferroviario e nel 1949 inizia la sua produzione modellistica: alcuni accessori per un negozio torinese.
Nel 1951 in società con il Sig. Muratore (che si occuperà della parte amministrativa e commerciale) fonda la “Pocher Micromeccanica S.N.C.”: binari, scambi e segnali, prodotti secondo tecniche costruttive innovative, costituiscono le prime rilevanti produzioni. Nel 1953 escono le prime riproduzioni di carrozze e carri ferroviari.
Fra il 1955 ed il 1963 si assiste al periodo d’oro della produzione Pocher: sempre nuovi e più numerosi modelli arricchiscono il catalogo. Dalla produzione familiare del 1951 (la moglie Maria Pia è la prima collaboratrice del maestro) si passa ad una produzione che coinvolgerà oltre 30 dipendenti. La produzione manterrà sempre caratteristiche di artigianato industriale: nelle sue realizzazioni Arnaldo Pocher opererà con spirito d’artista e artigiano sempre alla ricerca di nuove soluzioni, materiali innovativi e criteri di realizzazione per ricreare nei suoi modelli la magia ed il fascino del treno e della ferrovia.
I coloratissimi carri privati svedesi e danesi, le mitiche vetture CIWL (Compagnia Internazionale Vagoni Letto), la storica carrozza ristorante “dell’Armistizio” Franco-Tedesco, la carrozza del presidente Lincoln, la coloratissima carrozza del circo Barnum sono alcuni dei modelli riprodotti dal Maestro. Alcuni fregi sono vere e proprie opere di finissima arte incisoria, altre decorazioni rivelano un’altra grande passione e dote di Arnaldo Pocher: la pittura.
Nel 1963 produce due capolavori di arte e tecnica: la riproduzione del locomotore francese CC 7107 che nel 1955 raggiunse i 331 Km/h e il modello dorato della locomotiva “Bayard” della prima ferrovia italiana (1839), la Napoli – Portici. Sempre nel 1963 la Pocher si trasforma in S.p.A. e vede l’ingresso nel capitale sociale della RIVAROSSI. La produzione in pochi anni si adeguerà agli standard industriali e commerciali di quest’ultima. Dopo la realizzazione dei bellissimi modelli delle locomotive che fecero l’epopea del West (Genoa – Reno – Bowker) Arnaldo Pocher nel 1968 lascia definitivamente la Società (“Pocher” è attualmente un marchio della Rivarossi).
Il Maestro intraprende altre attività nel campo del giocattolo ma non dimentica i treni: collabora alla realizzazione dei modelli in scala N (1/160) della torinese TIBIDABO. Nel 1972 con il marchio ARPO (ARnaldo POcher) produce accessori sempre in scala N. Nel 1975 il grande rientro. Sempre con il marchio ARPO, Arnaldo Pocher realizza, per la casa svizzera METROPOLITAN stupendi modelli in scala H0.
Nel 1976 viene nominato “maestro modellista” dalla FIMF, (Federazione Italiana Modellisti Ferroviari) a riconoscimento della sua attività. Pocher nel 1952 fu tra i fondatori della FIMF ed opera sua è il distintivo che ancor oggi contraddistingue questa Federazione. Cessata nei primi anni 80 la collaborazione con la ditta elvetica, riprende l’attività nel 1985, coinvolgendo il genero signor Adelmo Canali: accessori in H0 e piccole serie di carri merce FS, di squisita fattura, in lega di metallo nobile e legno. I carichi di questi carri sono piccole opere d’arte: stupenda è la testa di cavallo in metallo realizzata dal Maestro, che riproduce in scala una parte di un monumento equestre in bronzo. Nel 1987/88, sempre come ARPO, per la svizzera MCA di Lugano, realizza in fusione di peltro altri tre capolavori: il diesel “Truman” utilizzato dagli americani in Europa nel secondo conflitto mondiale, l’autoblindo ferroviaria (Panzer Triebwagen) dell’esercito tedesco ed il tram di Zurigo tipo 1930.
Nel 1989 in occasione del 150° anniversario delle Ferrovie Italiane, annuncia la riproduzione in ottone della locomotiva FS E454, ma un tragico incidente stradale nel dicembre dello stesso anno ferma per sempre la mano ed il cuore di Arnaldo Pocher.
Ora, Socio onorario del Gruppo è la vedova del maestro Signora Maria Pia e numerosi appassionati di ogni età formano il corpo sociale.
Il 4 marzo 1995 l’Assemblea ordinaria annuale ha ufficializzato il “gemellaggio” con l’attivissimo Gruppo Modellismo Ferroviario Val Fiemme di Predazzo “G. M. F. V. F.”, con il quale sono state concordate iniziative comuni, nell’intento di far nascere la passione per il fermodellismo e far crescere l’interesse per la ferrovia soprattutto da parte dei giovani. L’attività sociale, completamente autofinanziata, punta soprattutto ad offrire ai soci la possibilità di sviluppare assieme, con spirito di collaborazione, la propria passione. Ogni ultimo venerdì del mese si tiene una riunione per discutere ed approfondire, anche con proiezioni di video e diapositive, varie tematiche ferroviarie e fermodellistiche. Le gite sociali offrono l’occasione di scoprire, sia in Italia che all’estero, realtà ferroviarie particolari, musei ferroviari e di incontrare altri Gruppi di appassionati. I soci hanno a disposizione una fornita biblioteca, dove sono raccolti libri e riviste, italiane ed estere, a tema ferroviario (alcuni anche rari e non più reperibili sul mercato). Una circolare “Comunicazione semplice” informa regolarmente tutti gli iscritti delle novità che riguardano l’attività del Gruppo. Si sono costituiti “gruppi di lavoro” tra soci accomunati da particolari interessi, come i plastici, i video, la storia, l’attività espositiva. Alcuni di loro collaborarono al restauro della locomotiva monumento Gr 625.011, visibile a Trento nel lato nord (marciapiede 2), della stazione F.S. Altri soci si dedicano alla realizzazione di video sulla realtà ferroviaria della provincia di Trento, specie in relazione a particolari occasioni (treni speciali a vapore, manifestazioni e importanti ricorrenze ferroviarie, ecc.).
Oggi la mostra fermodellistica permanente allestita dal Gruppo “Arnaldo Pocher” presso la Sala Mazzoni della stazione FS di Trento è finalizzata ad offrire, ai giovani in particolare, l’occasione di avvicinarsi ad un hobby affascinante, distensivo ed istruttivo al tempo stesso, e permettere così di scoprire un pezzo della storia dei nostri trasporti, con una visione sul futuro in un’ottica di sostenibilità ambientale. Questa iniziativa espositiva è stata a suo tempo inserita nella “Guida ai Musei ed Esposizioni del Trentino” edita dall’A.P.T. con il patrocinio della P.A.T. (Provincia Autonoma di Trento). La mostra viene periodicamente rinnovata dedicandola ogni volta a “temi” specifici, specie in occasione della manifestazione “Natale in Stazione” che vede la regolare apertura al pubblico durante tutto il periodo natalizio. Nel corso dell’anno, inoltre, sono programmate aperture mensili, pubblicizzate di volta in volta dalla stampa locale, mentre è sempre possibile visitare la mostra, su appuntamento, da parte di scuole e gruppi associativi.