Negli Stati Uniti d’America vive una comunità di tranquilli e pacifici agricoltori fermi a duecento anni orsono.
Si tratta degli Amish americani, i quali rifiutano la società moderna in quasi tutti i suoi aspetti e si vestono, vivono e lavorano secondo regole di due secoli fa.
Io e mia moglie abbiamo avuto modo di visitare negli USA un insediamento di Amish tornando dal Canada, dopo aver visitato le Cascate del Niagara, e diretti a Washington.
E’ stato un salto a ritroso nel tempo: carrozze come mezzi di locomozione; uomini, donne e bambini che sembravano usciti da un film dell’ottocento, nei loro tipici costumi d’epoca; contadini nei campi che aravano la terra con aratri trainati da cavalli; donne assorte alle faccende domestiche in maniera rigorosamente tradizionale, ecc.
Non è ammessa elettricità, sostituita da forme alternative di energia come vento, sole ed acqua; non ci sono automobili e la principale forza motrice sono i cavalli che trainano i carri neri divenuti simbolo degli Amish.
L’abbigliamento è quello tardo ottocentesco ma molto semplificato: cappello, vesti scure e calzoni dal fondo largo per gli uomini, che appena si sposano portano la barba, e abiti privi di ornamenti con maniche lunghe, grembiuli e cuffiette attorno ai capelli per le donne.
Sono vietate tutte quelle cose che intaccano la struttura sociale e che comunque rappresentano desideri superflui e di vanità; ovunque regna la tranquillità, la pace interiore ed esteriore, la propensione al perdono e il forte senso religioso sono la base del loro vivere.
Attualmente vivono commercializzando i loro prodotti della terra, nonchè confetture, marmellate, miele, sciroppo d’acero, torte, biscotti e tante altre buone cose che noi abbiamo avuto l’occasione di degustare ed acquistare presso uno dei propri punti vendita.
Gli Amish sono un gruppo religioso protestante che affonda le proprie radici nella comunità Mennonita. Facevano parte del primo movimento anabattista europeo che si scisse dal Protestantesimo ai tempi della Riforma: perseguitati come eretici sia dai Cattolici sia dai Protestanti, furono costretti a rifugiarsi sulle Alpi Svizzere e nel sud della Germania e qui nacque la tradizione Amish di dedicarsi all’agricoltura e di radunarsi nelle case e non nelle chiese per seguire le loro funzioni religiose.
La comunità è stata fondata alla fine del 1.600 dallo svizzero Jacob Amman.
Emigrati negli Stati Uniti, principalmente in Pennsylvania, per sfuggire a persecuzioni, gli Amish, protestanti, basano la loro fede sul rigido rispetto della Bibbia e sul rifiuto del progresso. Oggi vivono in 22 stati ed in Canada. Ma l’Old Order Amish (circa 16-18mila persone) vive in Pennsylvania, tra Filadelfia e Lancaster.
In genere sono trilingue, poiché parlano la lingua del paese nel quale vivono, ma essendo di cultura normalmente germanica, parlano in famiglia anche un dialetto tedesco, che nasce dall’unione della lingua del paese ospitante col tedesco, inoltre usano la lingua tedesca nei servizi religiosi.
Le donne e le ragazze indossano abiti molto modesti con maniche lunghe e gonne mai sopra la caviglia: non si tagliano mai i capelli che portano raccolti sulla nuca coperti da una cuffia bianca se sono sposate o nera se sono single. Non hanno gioielli. Gli uomini ed i ragazzi sono vestiti per lo più di scuro con gilet e bretelle. Non hanno baffi, ma, dopo il matrimonio, si fanno crescere la barba. Gli Amish considerano tutto questo un’espressione di fede e di incoraggiamento all’umiltà che permea tutta la loro vita dedicata al duro lavoro dei campi.
Essi rifiutano la modernità, ma non in quanto tale. Oggetti che non portino valori indesiderati nella casa e non provochino crepe nella struttura sociale sono i benvenuti se si rendono davvero necessari e se non sono un desiderio vanitoso e superfluo. Usano per esempio la stufa a legna moderna, perché migliore e meno costosa di stufe più vecchie, ma non transigono sull’abbigliamento o sui consumi alimentari, che rimangono legati alla tradizione.
Per lo stesso motivo gli Amish non considerano nemmeno la televisione, sono aperti invece ai libri e alle riviste a patto però che non vadano contro la propria cultura. In genere non usano l’elettricità e non possono guidare mezzi motorizzati.
Anche il rapporto con la medicina moderna è controverso. Normalmente si curano in casa, ma se un Amish sta veramente male, allora la comunità decide di portarlo in ospedale.
La formazione dei giovani avviene in parte a scuola e in parte dentro la comunità. La vita degli adepti è segnata da un evento particolarmente importante: i giovani dopo i 16 anni entrano nella fase del ‘rumspringa’, durante il quale lasciano le loro case per andare a scoprire il mondo che li circonda. Alla fine del ‘rumspringa’, i giovani sono liberi di decidere se tornare o meno nella comunità.
In una comunità degli Amish americana è stato ambientato il famoso film ‘Witness – il Testimone’, con Harrison Ford e Kelly McGillis, di Peter Weir.
Chi non rimane incuriosito quando sente parlare di Amish; difficile non rimanere increduli sapendo che il tempo, nei loro villaggi, si è letteralmente fermato ed è proprio così come appare proprio nel film suddetto.
Tuttavia, gli Amish hanno un rapporto problematico con il governo statunitense in quanto, per le loro convezioni religiose, rifiutano di iscriversi al servizio di leva e di prestare giuramento, non possono studiare oltre l’ottavo grado del sistema scolastico degli USA e per tradizione impongono ai bambini di lavorare con i genitori. Ciò nonostante, rappresentano una realtà di rilievo sia dal punto di vista numerico che culturale negli Stati Uniti, e il loro stile di vita “alternativo” è sicuramente qualcosa che, al giorno d’oggi, porta a riflettere.