Si tratta dell’effigie della Beata Vergine col Bambino custodita nel famoso Santuario della Madonna di San Luca.
La pittura è su tavola, alquanto deteriorata dal tempo, e mostra l’influsso dell’arte bizantina; nella forma attuale risale probabilmente al sec. XII, o prima metà del sec. XIII.
L’immagine nasconde sotto di essa un’altra effigie, molto più antica: di epoca antecedente all’anno mille. Da piccoli saggi operati si è potuto rilevare la primitiva pittura, i cui colori sono molto più intensi e brillanti di quelli attuali ed anche lo stile risulta diverso. Secondo la tradizione, comune a molte altre immagini, sarebbe stata dipinta da San Luca.
La Vergine, in espressione dolce, un po’ severa e alquanto mesta, ha uno sguardo penetrante e profondo, che colpisce il devoto. Il Bambino è solenne e maestoso e benedice con la mano destra alzata e le dita unite alla maniera bizantina.
Fra le molte immagini della Vergine, venerate dalla cattolicità, questa di San Luca, a detta dei competenti, è una delle più intense.
Si può ricordare quanto viene asserito, circa un giudizio che sarebbe stato espresso da Santa Bernardette Soubirous, la fanciulla che varie volte vide e parlò con la Madonna a Lourdes. Vennero presentate alla veggente varie immagini delle più celebri raffigurazioni della Madonna: la Santa, soffermandosi su quella del Santuario di San Luca di Bologna, avrebbe esclamato: “Questa Le assomiglia!”.
Il cardinale Domenico Svampa nel 1898 fece compiere una ricognizione della sacra effigie e dispose che venissero eseguiti alcuni restauri. Il cardinale Giacomo Lercaro, nel 1955, permise una seconda ricognizione e consentì altri restauri necessari.
L’immagine è ricoperta da un prezioso frontale, di argento, che sostituisce l’altro cesellato dal fiammingo Jan Jacobs di Bruxelles nel 1625. Su di esso sono sistemati donativi di grande valore, offerti alla Madonna; una croce di brillanti con relativo anello, dono del cardinale Viale Prelà, l’anello di Pio IX, l’anello del cardinale Svampa, e molti altri. Sopra l’immagine, sostenuta da due angeli, è collocata la corona di Pio IX.
La leggenda riguardante l’arrivo a Bologna dell’icona raffigurante una Madonna col Bambino è raccontata tardivamente nella cronaca di Graziolo Accarisi, giureconsulto bolognese del XV secolo. Secondo la tradizione il pellegrino greco Teocle Kmnega ricevette, dai canonici della chiesa di Santa Sofia a Costantinopoli, un’immagine della Vergine dipinta dall’evangelista Luca, impegnandosi a portarla sul Monte della Guardia. Quando egli giunse a Roma seppe che quel monte si trovava a Bologna e qui il dipinto vi giunse nell’anno 1160.
In omaggio a quell’immagine fu poi costruita la Chiesa. Le origini del Santuario che sorge sul Monte della Guardia, risalgono all’anno 1192 quando Angelica di Caicle, poi Beata, donò il terreno ai Canonici di S. Maria di Reno per la costruzione di un monastero. La costruzione iniziò con la posa della prima pietra il 24 agosto 1194. All’interno si collocò l’immagine della Madonna con Bambino.
Nel 1433 il popolo portò la Madonna in processione per implorare la cessazione delle rovinose piogge e giunti a porta Saragozza la pioggia cessò; per ringraziamento gli Anziani decretarono che la processione si sarebbe dovuta ripetere ogni anno. La devozione aumentò ma la Chiesa era in uno stato di degrado tale che si decise di ristrutturarla ed ampliarla; la nuova Chiesa fu consacrata il 1 luglio 1481 dal vescovo di Sarsina. Tra il 1674 e il 1732 si costruì il portico, progettato da Gian Giacomo Monti, che si estende dalla Chiesa fino a porta Saragozza, lungo un tracciato di quasi 4 km coperto da 666 archi. Il 26 luglio 1723 su progetto dell’architetto Francesco Dotti iniziò la costruzione del nuovo Santuario che fu poi consacrato il 25 marzo1765.
Fino al 1976 si andava a S. Luca in funivia.
Ogni anno, ancora oggi, la sacra immagine che raffigura la Vergine col Bambino, attribuita da antichissima tradizione alle mani dell’evangelista san Luca, scende dal colle e ritorna in città a Bologna per i solenni festeggiamenti. La processione prende le mosse dal Santuario arroccato sul colle della Guardia, fermandosi a Porta Saragozza dove viene accolta dal Cardinale e condotta in Cattedrale, ove la sacra effige rimane esposta alla venerazione dei fedeli per alcuni giorni, prima di far ritorno nel Santuario.
Il Santuario della Madonna di San Luca, dedicato al culto cattolico mariano, si eleva sul Colle della Guardia, uno sperone in parte boschivo a circa 300 m s.l.m. a sud-ovest del centro storico di Bologna. È un importante Santuario nella storia della città di Bologna, fin dalle sue origini meta di pellegrinaggi per venerare la sacra icona della Vergine col Bambino detta “di San Luca”. E’raggiungibile da porta Saragozza attraverso una lunga e caratteristica via porticata, che scavalca via Saragozza con il monumentale Arco del Meloncello (1732) per poi salire ripidamente fino al santuario. La storia del santuario è legata all’icona sacra che vi è custodita all’interno, che diede origine alla leggenda sulla fondazione del santuario stesso, facendone nei secoli una meta di pellegrinaggi. L’icona raffigura una Madonna col Bambino secondo la classica iconografia orientale di tipo odighítria o hodigitria, cioè di “Colei che indica la Via”, considerata la “Madonna dei viaggiatori”.